Confesso che quando conobbi Lucia non vidi in lei ciò che davvero era. Eppure oggi è chiaro a tutti il suo meraviglioso status di trans a Venezia. Fui fulminato dal suo sguardo penetrante e tenero al tempo stesso. Rimasi bloccato davanti a lei, come se fossi una statua d’acqua. In quel momento nacque una relazione destinata a durare per anni, e anche adesso che sono sposato da poche ore penso a lei. Il viaggio di nozze l’ho chiesto io: è stato facile convincere mia moglie ad andare a Venezia, in fondo è il sogno romantico di ogni donna, no? In realtà sono qui per Lucia, per il suo sguardo, il timbro della sua voce e la sua profumata pelle.

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Quando la incontrai a Venezia, mi raccontò che erano trascorsi due anni da quando si era concluso il suo percorso di trasformazione. Da Mattia che era, si trasformò in Lucia dopo un lungo tragitto fatto di medici e psicologi che l’avevano aiutata ad affrontare tutti i passaggi fondamentali. Mentre ripercorreva i cambiamenti provocati dalla somministrazione degli ormoni, aveva lo sguardo che luccicava. Era felice per il fatto di avere un corpo che corrispondeva alla sua anima, e per questo motivo ricordava con gioia anche i momenti fisicamente meno semplici. In particolare mi ha raccontato più volte di quando ha visto il suo seno crescere in modo incredibile grazie alle terapie mediche. Quel petto che cresceva era il suo connettore per la felicità, lo strumento che gli permetteva di sentirsi completa.

Arrivati a Venezia, il tempo di disfare le valigie e di fare una doccia che Giulia, mia moglie, inizia a baciarmi il collo e a carezzarmi tra le gambe. È il suo solito modo per riscaldarmi, ma stavolta mi trova già pronto. I suoi occhi si illuminano di coniugale gioia. In realtà io sono eccitato all’idea di rivedere Lucia dopo quasi un anno di astinenza. Stavolta si prende tutto il tempo per giocare col mio corpo, una vera rarità perché di solito fa le sue flessioni su di me e poi si addormenta. Giulia si mette di spalle per farsi prendere da dietro. Mi ritrovo con lo sguardo rivolto oltre la finestra dell’albergo, proprio in direzione della stradina che percorro ogni volta che vado a casa di Lucia È uno di quei momenti perfetti che si aspettano per tutta la vita: una donna, mia moglie, che con un meraviglioso e lento su e giù mi sta regalando il piacere nel presente e il mio sguardo diretto verso il futuro piacere irrazionale della mia amante eterna. Dopo i suoi esercizi ginnici, come al solito, è caduta nel mondo dei sogni. Adesso sono davvero libero. Ancora una doccia, camicia, jeans e niente intimo. Mi fermo a guardare il passaggio delle gondole tra l’eccitazione dell’attesa e la preoccupazione di vedere Lucia a lavoro, facendo saltare l’incontro tanto, troppo, atteso. Un passo oltre il vicoletto e il vento mi sfiora il viso, mi fermo, alzo la testa e chiudo gli occhi. Qualcuno potrebbe pensare a un ripensamento ma in realtà è il tentativo di catturare tutta l’emozione del momento. Apro gli occhi e vedo lei che mi scruta da una delle finestre di casa sua con uno sguardo malizioso e ammirato. Riprendo a camminare con la stessa studiata lentezza e finalmente arrivo davanti alla sua casa.

L’appartamento è ampio e sviluppato regolarmente, ogni dettaglio è stato studiato e posto da una mente precisa e ordinata. Attraverso questi spazi provando a fingere che posso controllare la mia voglia di sesso. Guardo con attenzione un candelabro e leggo i dorsi dei libri, ma quell’assolato lunedì pomeriggio veneziano aveva già deciso l’esito di quell’incontro. Senza lasciare spazio a un novello sposo pronto per il primo tradimento ufficiale e Lucia, una trans a Venezia che racchiude tutta la forza della vita. Una delicata e lenta carezza sale dalla mia coscia per arrivare a sfiorare il mio sesso. Chiudo gli occhi, inizio a respirare con fatica e il mio corpo si scioglie. Mi bacia mentre sfila la camicia che indosso. Ogni centimetro del mio corpo è coperto dalle sue sapienti labbra che non trovano nessun tipo di ostacolo. Si mette in bocca il mio membro con lentezza, come se cercasse la sua felicità dentro di me. Ogni mio gemito le dona ancora più voglia di darmi piacere, in un circolo virtuoso che fa saltare ogni riferimento. Non so più dove sono, il mio nome diventa un dato superfluo. Tutto ciò che sono è sotto il suo corpo meravigliosamente elastico e sensuale. Le mani di Lucia si staccano dai miei fianchi e mi stringono, con forza, alla vita, solo con le dita. E’ dietro di me e mi tiene fermo mentre mi bacia la schiena con passione e al tempo stesso mi penetra con una dolcezza inaspettata. Sono fuori di me, completamente fuso col mondo. Sa esattamente cosa fare e quando farlo. Percorro tutto il suo corpo per imprimerlo meglio nella mia memoria. La sua schiena perfetta, i suoi fianchi potenti, le sue cosce muscolose. Lucia ripete che mi ama, che sono suo. La sua voce arriva da lontano e sfiora la mia mente troppo presa dai colpi e dalla passione che sto vivendo.

Gli orgasmi mi hanno riportato in vita, libero più che mai. Adesso sono io a comandare il gioco. Lucia prova a reagire ma sa benissimo che non ha speranze. Così si lascia cadere sulla schiena mentre m’insinuo in lei. Con esasperante lentezza entro nel suo sedere, e sempre fissandola negli occhi inizio con un ritmo più costante. Cambio velocità secondo le espressioni del suo bellissimo volto. Mi abbasso su di lei, gli carezzo il seno e la bacio per assaporare ancora una volta le sue morbide labbra. Restiamo fermi, abbracciati sul letto e immersi nei nostri pensieri. Poi inizia a chiedere del matrimonio, dell’abito e degli invitati. Prendo lo smartphone per mostrargli le foto e in quel momento squilla, è Giulia. Aspetto che metta giù, dirò che non ho sentito a causa della folla. Lucia mi guarda e dice di andare, è pur sempre mia moglie. So che ha ragione ma provo a fingere di non avere ascoltato le sue parole. Lei mi porge la camicia, ed è bellissima in quella posa con la luce della sera che le bacia la pelle. So che appena toccherò quella camicia inizierà la mia attesa per il prossimo incontro che chissà quando avverrà. Venenzia è così, intensa, profonda ma anche dura e abituata al fluire dell’acqua che pretende il cambiamento continuo. Mentre torno in albergo spero che il vento sia scomparso, per evitare che svegli altri pensieri.
Amo mia moglie. Amo vivere con lei, mi regala sicurezza e tranquillità soddisfacendo la parte tradizionale di me. Il sesso con lei è frequente ma mai veramente passionale perché non sa lasciarsi andare. Ogni suo gesto vuole essere perfetto e per questo non arriva dal profondo della sua anima. Lucia invece sa regalare tutta sé stessa senza filtri, senza paura di mettersi nelle mie mani. Proprio per questo motivo non posso imbrigliarla e non voglio farlo. Lei è libera dentro, ha rotto troppe catene per farsi bloccare in un ruolo preciso o in uno stereotipo. Il suo ambiente naturale è l’acqua e come questa ti purifica se te la fai scorrere addosso, ma non riesci a stringerla in una mano perché fugge via. Quando la vidi per la prima volta, capii subito che con lei non c’erano limiti, né confini al futuro. E che un uomo non avrebbe saputo dove meglio mettere la sua felicità se non tra le sue braccia. Io sono proprio lì, adesso, stretto a Lucia, un trans a Venezia. Che cosa avverrà nella mia quotidianità non è importante fino a quando saprò di potere contare sui suoi occhi che illuminano la mia vita.

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