Come facevano sempre da quando erano partiti per le vacanze, anche quel giorno Marco e la bellissima Ylenia rientrarono al villaggio verso mezzogiorno, in tempo per partecipare al gioco-Aperitivo.

A condurne le redini c’era Davide, giovane e prestante capo animatore corteggiato da tutte le ragazze del complesso turistico. Tutte eccetto Ylenia, che invece aveva occhi solo per il suo bel Marco.

Ed è per questo che quando un uomo le rivolgeva un complimento, ora per il suo fisico tonico e definito, ora per la sua innata eleganza, questo rimaneva inascoltato. Non facevano eccezione quelli di Davide, che non perdeva occasione per lanciarle occhiatine ammiccanti e farle avances.

Quel giorno, durante il maxi cruciverbone erano due le squadre a contrapporsi, una guidata da Marco e l’altra da Ylenia. Il capo animatore le si avvicinò e approfittò per corteggiarla dicendole che aveva un costume sexy.

Poi, le infilò un foglietto nel fiocchetto che impreziosiva il fianco sinistro. Ylenia, sulle prime, pensò si trattasse della soluzione finale che avrebbe fatto vincere la sua squadra. In realtà, il bigliettino recava solo una scritta: quando ci conosciamo meglio?

Al di sotto, Davide aveva scritto il suo cellulare. La bella capo squadra approfittò della situazione scrivendogli che sarebbe andata a trovarlo quella stessa sera se lui le avesse passato la soluzione.

Dopo pochi minuti, la squadra di Ylenia stava consumando un fresco aperitivo offerto dalla squadra perdente. Una volta terminato il prosecco, il capo animatore le ricordò la promessa fatta.

La coppia di giovani ragazzi trascorse il resto del pomeriggio in piscina e verso l’ora del tramonto decisero di rientrare presso il loro appartamento.

Marco invitò la sua dolce metà per una cenetta romantica e Ylenia accettò di buon grado. Mise solo una condizione: l’appuntamento doveva essere in tarda serata. Il fidanzato, che di lei si fidava ciecamente, non chiese spiegazioni e la ragazza aggiunse solo che voleva prendere un caffè con una ragazza che aveva conosciuto durante il gioco.

Al termine di una poderosa scopata sotto una doccia rinfrescante, Ylenia iniziò a tirare fuori dall’armadio i suoi abiti sexy. Chiese al suo compagno quale preferisse per la serata a lume di candela.
Lui si limitò a darle un bacio, aggiungendo solo che sarebbe stata stupenda con qualsiasi cosa addosso.

Era vero, ma decise lo stesso di indossare il suo vestito nero preferito col pizzo francese ad esaltarle il décolleté.

Prese la sua borsa dorata e uscì, intenzionata a mantenere la promessa che aveva fatto a Davide.

Quando giunse nell’appartamento dell’animatore, lui la stava aspettando a petto nudo. Era appena uscito dalla doccia e in vita aveva solo un asciugamano bianco da cui sporgeva un prepotente bozzo rigonfio.

Ylenia rimase affascinata dal girale di fiori di ciliegio che dalle scapole giungeva a profilare il pettorale destro. Davide, accortosi della bramosia con cui la ragazza fissava il tatuaggio, le propose di toccarlo.

Le dita morbide e affusolate della ragazza scorrevano sulla pelle liscia e polita del giovane toro. Egli fu subito percorso da un brivido lungo la schiena.

Il profumo inebriante della ragazza, i suoi capelli color nero corvino raccolti e lasciati cadere con elegante disinvoltura lungo una delle spalle, provocarono una immediata erezione in Davide.

Il suo cazzo era talmente duro che spinse l’asciugamano, facendolo rimanere completamente nudo.

Lui, dicendole che era bellissima, le si avvicinò alle labbra e iniziò a baciarla dolcemente. Lei, in preda a una sensazione completamente nuova, non poté trattenere la sua mano. Afferrò il palo esuberante del giovane uomo e iniziò a masturbarlo.

Quello che Davide ignorava e non poteva sapere era che Ylenia, in realtà, era una trans. Lui lo capì soltanto quando, infilando la mano nei suoi slip, vi trovò una bella sorpresa.

La reazione stupita del ragazzo provocò l’ilarità di Ylenia. Ormai era in preda agli ormoni più peccaminosi e si spogliò rivelando una nudità scultorea.

Davide era sbigottito e non capiva le sue emozioni. Aveva davanti il corpo di una dea dalla pelle brillante, due tette sode e un addome piatto su cui si stagliava un uccello enorme e duro. Questo era reso ancora più attraente da un anello fallico dorato che cingeva il pube.

Lui, preso da adorazione, si inginocchiò per succhiare quel membro vigoroso. Ylenia apprezzava il modo ingenuo di fare il pompino ma decise lo stesso di dargli una lezione affondandoglielo in gola.

Lei, che ancora non era sazia di cazzo, si stese sul letto mettendosi sotto il capo la sua borsetta. Davide pensava che quello era un modo per avere la testa ben sollevata per guardarlo mentre se la inculava.

Sentire quel palo gigantesco sventrarla dalle natiche provocava a Ylenia un immenso piacere, molto più di quello che le dava il cazzo normale di Marco.

Mentre l’animatore le stava letteralmente riempiendo lo stomaco, la trans tirò fuori dalla borsa il suo caro vibratore anale.

Davide intimò di darglielo perché voleva piantargli anche quel fallo nel suo buco largo ma Ylenia non era d’accordo. La sua intenzione era quello di far provare qualcosa di bello al suo stallone.

Nonostante la preparazione fisica della trans, non c’era storia contro quel maschio che aveva tra le cosce. E così, dopo averglielo ficcato in bocca, la trans sul letto aveva un cazzo che le trapanava il culo e uno che le andava giù per la gola.



In fin dei conti a Ylenia non dispiaceva. E, anzi, continuò a godere anche quando lui le afferrò l’uccello per farle una sega.

I seni sbattevano sotto i colpi secchi e assestati di Davide, il cui corpo era imperlato da gocce di sudore.

Lei tirò su la schiena, sollevò il bicipite duro dell’animatore e iniziò a leccargli l’ascella e i capezzoli. Li succhiava delicatamente mentre massaggiava il cazzo pulsante.

Gli tolse il preservativo e iniziò a lavorarselo di bocca. Nessuna donna aveva mai fatto un pompino così avido a Davide. Sembrava che la trans gli stesse mangiando l’uccello.

E mentre lei andava giù di bocca, lui le infilò il vibratore nel buco slabbrato. Ylenia ciucciava la verga a bocconi profondi, mentre la lingua strusciava sul frenulo e abbracciava tutta la cappella.

Quando lei afferrò le palle per massaggiargliele, lui non poteva più trattenersi. Pur avendola avvisata che stava arrivando, la trans non cedette il passo e, anzi, lo buttò tutto dentro.

Fiotti di sborra calda schizzavano sul palato, sull’ugola e andavano anche più giù. Gemiti lunghi superati solo da quel fiume prepotente che continuava a zampillare.

Quando Ylenia si tirò su, il cazzo di Davide era perfettamente pulito. Solo un rivolo di sborra colava dalle labbra della trans che lo salutò e andò a cena.

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