Quando ho saputo dell’annullamento dell’Oktoberfest, ho subito capito che sarebbe successo qualcosa. Qualcosa di tanto insolito quanto imprevedibile; che non sarei riuscito in alcun modo a regolare. Era una sensazione abbastanza strana ma intrigante. Ma partiamo dall’inizio: l’Oktoberfest.

Chi non lo ama? Si tratta di una festa incredibile e chiunque ci sia stato almeno una volta sicuramente ci vuole tornare ancora e ancora. Musica, balli, suoni, luci e buon cibo hanno sempre contraddistinto questa festa spingendomi alla ricerca di un modo per raggiungerla. Certo, da soli andarci è una delle peggiori idee che si possano avere. Ma in compagnia… Quanto si è in compagnia, con un gruppo di amici, tutto diventa molto diverso. Subito ci si diverte molto di più comprendendo qual è il motivo per cui l’Oktoberfest è visitato praticamente dai turisti di tutto il mondo.

Sono tantissimi e giungono qui da numerose località estremamente differenti. Non immaginate nemmeno cosa ho provato quando ho saputo che l’Oktoberfest di quest’anno era stato annullato. Ma come! – esclamai quasi. Non poteva essere e non ci credevo nemmeno. A causa di quella quarantena e del Covid tutti i miei progetti andarono perduti. Capii subito che avrei avuto delle innumerevoli difficoltà a vivere senza ciò che rappresentava a tutti gli effetti il mio appuntamento annuale preferito. Dovete solo sapere che ci andavo da un sacco di tempo ormai. Qualcosa come 10 anni, in modo ininterrotto, senza alcuna pausa. Non avevo saltato nemmeno un anno!

Con me si dispiacque anche il mio amico di maggior fiducia, Stefano. Egli, come me, non riusciva proprio a trovare un’altra soluzione per festeggiare l’Oktoberfest come da sempre facevamo. Ed era uno di quei disperati che senza la birra non ci riuscivano proprio a stare. Poi, lo capite anche voi che la birra d’Oktoberfest è un must. Non ci si può proprio fare a meno.

E allora, quando arrivò la data e noi ci ritrovammo in centro a Bologna nostalgici e malinconici come non mai, non trovammo altro da fare che andare in un pub. Visto il periodo era difficile trovare un pub affollato quindi entrammo in quello che ci ispirava di più.

Inizialmente il nostro piano, chiamato subito Operazione Birra, prevedeva solo di andare in pub, trovare due ragazze, conoscerle, bere un paio di birre con tanto di wurstel e patatine e poi portarsele a casa per del sesso selvaggio. Niente di che, come potete capire: era il modo di fare tipico di moltissimi ragazzi, credo.

Arrivati nel pub, capimmo subito che era quello giusto. Non eravamo gli unici a voler festeggiare l’Oktoberfest nonostante tutto. Era davvero pieno: ragazzi, ragazze trans, donne e persino bambini. Ma era normale: per me l’Oktoberfest è sempre stata una di quelle feste ben adatte a tutti e tutte e non solo a una categoria particolare di persone…e non mi sbagliavo!

Comunque vedemmo subito che c’erano due donne solitarie non troppo lontano dal bancone che sorseggiavano, lentamente e sensualmente (sì, questo dovevo proprio dirlo) le loro birre con delle patatine fritte vicino. Qui bisogna fermarsi e fare una piccola precisazione: erano bellissime. E non intendo solo belle, ma proprio sensuali. Tette grandi, visi angelici, pelle incredibilmente liscia e sexy. Ci arrapammo subito, e sono sicuro che sarebbe capitato a tutti i maschi. Si insomma si trattava di quelle donne che non si potevano semplicemente ignorare. Erano delle ragazze che sprizzavano sesso da ogni poro. Era qualcosa di semplicemente incredibile. E davvero, non so nemmeno come descriverlo a parole. Semplicemente sarebbe stato come fare sesso con Pamela Anderson nei suoi anni migliori.

Ci venne naturale andare da loro a fare conoscenza con un solo obiettivo: portarcele a letto. Ed eravamo due ragazzi che, beh, non eravamo bellissimi, ma sicuramente molto maschili. Sempre ben vestiti, profumati e un po’ sopra la media. Inoltre eravamo entrambi benestanti, e anche questo dettaglio fa la differenza. Forse fu proprio quest’ultima cosa ad attrarre in una maniera a dir poco incredibile quelle donne.

Insomma anche loro ci notarono subito e tutto il resto venne da sé. Dopo la conoscenza e alcune birre, chiedemmo loro di spostare l’appuntamento a casa di Stefano. Le due ragazze di nome Jessica e Valeria sembravano vogliose di fare sesso con noi subito, lì, ma accettarono di spostarci.

Successe tutto in fretta: giunti a casa di Stefano, il tempo di bere un po’ di spumante ed ecco che iniziai ad accarezzare Valeria. Sulla gamba, così morbida e liscia, così sensuale… E poi all’insù, vero quel punto X che volevo raggiungere il prima possibile. Quel punto che, ahimé, non potevo proprio ignorare. Volevo usare su di lei i sex toys di Stefano, volevo semplicemente riuscire a padroneggiare quegli strumenti, usare anche il lubrificante, l‘igienizzante e il plug anale. Volevo provare tutto quello che aveva in casa il mio miglior amico.

Rimasi però di stucco quando salendo con la mano per la coscia, raggiunsi il punto X e invece di trovare ciò che mi aspettavo di trovare inciampai, per così dire, nel suo cazzo.

Ma cos’è???? – esclamai, un pò incredulo. Era la mia prima volta e balzai indietro come se fossi un gatto davanti a un cane. Sò che la mia reazione è stata esagerata ma non me lo aspettavo proprio…
Beh, pensavo che lo sapessi, – disse lei tirando fuori il cazzo e mettendosi un preservativo. L’altra intanto prese la sua borsetta e tirò fuori un vibratore anale e si spostò con Stefano in camera.

Indossavano entrambe della lingerie sexy e sembravano delle donne in tutto e per tutto. Valeria capì che non sapevo cosa fare, quindi si coprì e si sedette vicino a me. Iniziammo a parlare e le spiegai che io non avevo alcun tipo di pregiudizi però non mi era mai capitato e non ci avevo mai pensato.

Lei iniziò a raccontarmi della sua prima volta e di alcune sue avventure e devo ammettere che sentire quelle storie mi stuzzicò la fantasia…

Inizia a toccarle il seno, alcuni baci passionali e mi lascia andare completamente…quella sera, posso garantirvi, che ho ricevuto il pompino più bello della mia vita! Non facemmo altro, continuammo a parlare e bere mentre dalla camera a fianco venivano gemiti forti e di pura passione.

Quando anche Stefano e Jessica finirono, si unirono a noi per l’ultimo brindisi poi chiamammo un taxi e le ragazze se ne andarono.

Quando però presi il portafoglio per anticipare i soldi al tassista, trovai un bigliettino con il numero della bella Valeria…e posso garantirvi che ancora oggi, un paio di volte al mese, ci vediamo!

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