“Vorrei provare una serata per scambisti prima del matrimonio.”
Le parole della mia fidanzata Samantha continuavano a risuonarmi nella testa, peggio di un tormentone estivo. Avevamo deciso di sposarci l’anno successivo e di toglierci qualche sfizio erotico prima di mettere definitivamente la testa a posto. Eravamo giovani e spigliati perciò non temevamo di provare nuove pratiche sessuali, il nostro legame era saldo e nulla avrebbe scalfito ciò.

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Avevo quindi pensato di cercare qualche locale scambisti in zona ma poi mi sono preoccupato di poter incontrare qualche volto conosciuto. Per questo decisi di estendere la ricerca a qualche centinaio di chilometri più lontano.
Le alternative erano due: il primo club per scambisti si trovava in una città abbastanza vicina mentre il secondo era nel capoluogo di regione. Andai in perlustrazione ma il primo club non mi piacque. Era fatiscente e poco curato, oltre ad avere una clientela troppo matura per i miei gusti. Aspettai quindi una settimana e andai a visitare il secondo, mancava pochissimo a San Valentino e avevo buone sensazioni in merito.

Feci la tessera di benvenuto e venni accolto da uno staff molto elegante che mi mise subito a mio agio. Mi guardai intorno e decine di salette private erano già state chiuse per concedere la massima riservatezza agli ospiti. Decisi di prendere un drink per curiosare in quel luogo lussurioso che aveva costellato le mie fantasie per molti anni.
Salii una scala con corrimano in ferro e mi avvicendai nel piano superiore: decine di quadri famosi e statue mi guardavano ma erano delle copie, anche se ben fatte.

Ogni stanza aveva un nome evocativo e una porta rossa lucida con maniglia dorata. Mi avvicinai alla prima e lessi “Stanza delle perversioni”: diedi un’occhiata al suo interno e capii che si trattava di tematiche fetish. In un angolo c’era una frusta già utilizzata e una serie di sex toys ancora immacolati. Al centro della stanza c’era un trono con un buco al centro per pratiche scat e pissing, oltre a una serie di manette e catene fissate al soffitto. Non era decisamente il mio genere perciò decisi di uscire e proseguire oltre.

La stanza successiva era “Amore libero” ed era qui che veniva focalizzata tutta l’attenzione. Era la più grande e stracolma di letti. Le donne giravano in lingerie sexy ma erano gli uomini ad aver attratto la mia attenzione: tutti in boxere t-shirt trasparente. Doveva esserci qualche stanza gay da qualche parte, ne ero sicuro.

La terza stanza era “Scambio di coppie”, quella che interessava a me e Chiara. Sfortunatamente era chiusa perché non era la serata dedicata alle coppie.

Mentre fantasticavo su cosa avremmo fatto lì venni approcciato da una bellissima donna con corsetto e perizoma di seta. Aveva due seni giganteschi e un paio di labbra che gridavano “POMPINO”.
-Ciao, sei nuovo? Io sono Miss Liza.
-Sì, mi chiamo Massimo. Sei molto bella.
Sorrise al mio complimento, rivelando denti bianchi e dritti come quelli delle pubblicità.
-Il tuo bicchiere è quasi vuoto, prendine un altro e offrimi qualcosa di forte.

Ci sedemmo al bar e mi raccontò di come funzionassero le serate. Lei era una delle PR del locale e mi illustrò tutto il programma.
Le spiegai che ero interessato a quelle per coppie così da provare un San Valentino scambista con la mia futura moglie.
Mi tranquillizzò in merito alla riservatezza delle coppie, alcune clienti di lunga data, e alla loro bellezza. Erano tutte formate da professionisti rispettati e mogli curatissime.
Un ragazzo con un micro perizoma ci passò di fianco facendo tintinnare una catenina in vita.
-Scusa, ma questa che serata è?
-Questa è la serata gay e trans.

Mi sentii gelare il sangue. Tutte quelle bellissime ragazze che avevo notato prima erano transessuali e io non me ne ero accorto. Avevano fisici morbidi e voluttuosi, di cui nulla rimaneva di un effetto passato maschile.
Miss Liza rise in maniera sguaiata e corse in mio aiuto.
-Scusami, sembri un cucciolo impaurito. Guarda che anche io sono una trans.
Effettivamente sembrava troppo perfetta e mi ero accorto di diversi ritocchi estetici ma sospettavo solo una chirurgia per correggere qualche imperfezione.
-Ah, non credevo. Sembri una donna a tutti gli effetti.
La mia frase infelice la infastidì molto, me ne resi conto dal lampo che le oscurò lo sguardo.

-No, scusami, non intendevo essere cattivo. Io volevo solo rimarcare la tua bellezza, non…
-Non ti preoccupare, ho capito cosa intendevi dire. Ma giacché sei qui, perché non provi?
-Ma sono solo, non c’è la mia ragazza. Non mi sentirei a mio agio.
-Massimo, ricorda il motto di questo club: una volta che entri, dimentica il mondo esterno. Una volta che esci, dimentica cosa è successo.
Mi sorrise ancora e alzò il sopracciglio, mordendosi il labbro carnoso.
Ordinò uno scotch doppio e me lo porse.
-Questo lo offro io, a patto che lo bevi tutto d’un fiato.

Svuotai il bicchiere e mi sentii immediatamente eccitato e voglioso di fare sesso.
Andai nella camera “Amore libero”, dove le danze erano già cominciate e 4 trans nude si facevano sbattere in maniera selvaggia. Sul pavimento c’era un lubrificante quasi vuoto, un uomo di mezza età lo prese e lo svuotò nel culo di un ragazzo, penetrandolo con dolcezza e passione. Il giovane gridò e si leccò le labbra, mentre muoveva i suoi fianchi in maniera ritmica.

Una trans bionda con le lentiggini si avvicinò a me. Non disse nulla ma cominciò a baciarmi il collo mentre tastava la mia erezione da sopra i pantaloni. Avevo il cazzo talmente duro che sentivo quasi male, dovevo assolutamente liberarmi dei pantaloni malvagi e dare sollievo alla mia voglia.
La trans mi comprese al volo, spogliandomi velocemente e inginocchiandosi al mio cospetto. Adesso che la guardavo bene era vestita di rosa, conautoreggenti bianche e due codini infantili. Era molto carina e la desideravo. Prese in bocca il mio cazzo e cominciò a succhiarlo con vigore; avevo sentito alcune storie in merito ai pompini delle trans ma non mi sarei mai aspettato un talento simile. Venni in pochi minuti nella sua bocca ma non persi l’erezione.

La gettai sul letto e la misi a 90. Indossava già un plug anale ed era operata quindi decisi di non toglierlo. Misi il preservativo e la penetrai in profondità mentre mi porgeva le sue mani. Voleva che le bloccassi i polsi e la cavalcassi senza pietà. La sentivo gemere e gridare sotto di me e la cosa mi eccitava ancora di più.

Era troppo presto, non ce l’avrei fatta a resistere se avessi fatto sesso anale. Mi guardai intorno e vidi dei comodini che sembrano piccoli sexy shop pieni digiocattolini erotici pronti a essere utilizzati. Presi un vibratore anale, le tolsi il plug e glielo inserii con delicatezza. Intanto rallentavo il ritmo e mi godevo quel momento.
Il suo culo era perfetto e rotondo, attivai il vibratore e la sentii muoversi con foga. Le piaceva da morire e ne voleva ancora. Continuai ancora per qualche minuto ma dovevo venire. Lanciai il vibratore sul letto e la penetrai nell’ano, violentemente.

Sentivo le palle sbattere contro la sua pelle, accelerai il ritmo quando sentii una mano improvvisa che mi tastava il sedere.
Il ragazzo di prima aveva cominciato a baciarmi la schiena, scendendo verso il basso. Sentivo la sua lingua spingersi sempre più internamente, fino ad arrivare nel mio ano.
Ora basta, era troppo per la mia fragile mente. Esplosi in un orgasmo fortissimo e incredibile.
La serata era appena iniziata, il mondo era lontano e io ho compiuto cose inenarrabili che un altro giorno vi racconterò…

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