Voglio essere molto chiara: io ho vissuto una quarantena molto tesa visto che adoro sottomettere il mio schiavo personale almeno due volte alla settimana. Non poterlo avere tra le mani quindi mi ha reso veramente nervosa. Non ho potuto dare libero sfogo alle mie voglie e perversioni, cosa che ho particolarmente odiato di questo periodo lontano da lui.

Sono sincera, per lui non provo altro che una leggera compassione. Ovviamente voglio mettere in risalto immediatamente il fatto che non siamo una vera coppia. Mi piace disporre di lui e del suo corpo, visto che ha una resistenza che in passato mi ha fatto eccitare da impazzire.

Detto ciò credete che io non abbia trovato il modo di intrattenermi durante questo periodo?
Ebbene se pensate ciò allora siete completamente fuori strada. Sono infatti riuscita a rendere meno tesa la quarantena visto che ho avuto l’occasione di sfruttare la mia amata e fidata tecnologia per sottomettere virtualmente Giovanni.
Quando io lo chiamavo gli insulti erano una costante e sentire la sua voce fine, quasi terrorizzata nel momento in cui cercava di contraddirmi, posso dire che ha reso il periodo in cui mi trovavo a casa meno teso del previsto.
Inoltre abbiamo avuto anche diverse conversazioni video dove io mi divertivo a sottometterlo completamente. Posso dire che ogni volta mi sono divertita parecchio nel trovare tanti metodi nuovi per fargli venire voglia di incontrarmi trasgredendo il blocco imposto dalla quarantena.

Vedere e sentirlo eccitato e impotente, come suo solito, non faceva altro che rendere la mia vita migliore anche durante questo oscuro periodo.

Ovviamente quando questo è terminato, non gli ho ordinato di presentarsi immediatamente a casa mia, ma ho aspettato che mi supplicasse.

Il mio nuovo incontro con lo schiavo

Dopo tanto tempo pensavo di aver perso la mano con il mio schiavo ma posso dire invece che questa situazione non si è venuta assolutamente a palesare. Al contrario invece, dico che ogni istante che ho trascorso con Giovanni è stato estremamente piacevole.
Il mio umile schiavo mi ha supplicato fin da subito di avere un incontro con lui e io, come Mistress magnanima quale sono, ho deciso di accontentarlo. Ho inoltre fatto in modo che la sua voglia di essere totalmente sottomesso potesse essere completamente soddisfatta.
Ho deciso di farlo venire a casa mia e ovviamente, come prima cosa, l’ho privato dei suoi abiti. da subito l’ho trattato come un verme e un infetto non degno di considerarmi vista la sua totale assenza durante questi giorni.

Poco prima che arrivasse ho preparato tutta l’attrezzatura necessaria per una sottomissione completa sotto ogni punto di vista.
Per prima cosa il suo corpo è stato ricoperto di frustate. La mia bella hard whip, ovvero frusta rafforzata, lo ha colpito sulla schiena e in quel sedere flaccido che si ritrova. Lui, felice come non mai, ha iniziato a ringraziarmi perché queste pratiche lo eccitano.
Siccome io non sopporto di vedere la sua faccia felice ed eccitata, ho deciso di fargli indossare la classica maschera per coprire le sue stupide espressioni di goduria, cosa che odio quando cerco di fargli male.

Una volta indossata la maschera e lasciato con l’intimo, gli ho ordinato di mettersi a quattro zampe. In quella posizione gli ho legato le mani con le mie amate e fidate manette.
Dopo questo semplice gesto, ho iniziato a usare la classica paletta in legno e abbiamo praticato la nostra sessione preliminare, iniziata con lo spanking.
Ogni sculacciata rimbombava nel mio salotto e la sua voce, quasi rotta dall’emozione, altro non faceva che eccitarmi da impazzire.

Ogni botta faceva diventare il suo sedere rosso come il pomodoro appena raccolto e questo non ha fatto altro che rendermi eccitata. Il fatto che le sue mani fossero legate dalle manette rendeva questa pratica eccitante come pochissime altre.

Ovviamente non mi sono limitata a questo primo gioco ma, al contrario, ho deciso di proseguire nel torturarlo, usando poi delle semplici pinze per capezzoli e usandolo come mio tappetto personale per pulirmi le scarpe.

Calpestarlo non ha fatto altro che farmi sentire viva e divina. Vederlo sofferente ma allo stesso tempo essere felice della sottomissione facevano accrescere in me una matta voglia di continuare. Dovevo fargli riscoprire cosa voleva dire avere a che fare con una Padrona come sono io.

Abbiamo anche giocato alla tortura del tavolo. Dovete sapere che io ho una stanza apposita dove porto il mio schiavo quando sono in tiro, ovvero quando ho una matta voglia di sottometterlo totalmente.
Una volta legati manie piedi, con il suo sedere per aria, ho iniziato a utilizzare una nuova frusta e successivamente gli ho fatto un bel massaggio con il mio fidato lubrificante. Questo ovviamente gli ha permesso di sentirsi eccitato.
Poco dopo ho utilizzato il vibratore per stimolare il suo bel culetto e poi la mia fascia strapon, che adoro sfruttare visto che mi permette di dominarlo.

Io, come Mistress Trans, adoro riprovare queste sensazioni con gli uomini e vedere quanto loro possano essere propensi a farsi aprire il sedere e godere prendendolo dietro.
A Giovanni questo mix di sensazioni lo ha reso eccitato, al punto tale che sembrava volesse sfondare il tavolo con il suo siluro.

Al mio bel schiavo ho anche concesso l’onore di pulire le mie scarpe con la sua lingua mentre era completamente legato nel già citato tavolo della tortura.
Pertanto posso dire di avergli fatto sperimentare un percorso caratterizzato da una serie di torture che lo hanno reso attivo e soprattutto voglioso di andare oltre ogni singolo limite.

Aggiungo anche che la nostra serata è terminata con il mio regalo maggiormente piacevole. Ho deciso infatti di assaporare il suo uccello.
Questo per il semplice fatto che il mio schiavo ha saputo esattamente come farmi eccitare grazie al suo modo modesto di farsi sottomettere e pertanto ho voluto regalargli questo premio.

A Giovanni è piaciuto affrontare questo particolare percorso dedicato alla ricerca di determinate sensazioni. Posso dire che ogni istante che ha trascorso con me è stato definito da lui stesso come magico sotto ogni aspetto.

La nostra serata dopo la quarantena è stata seguita da tante altre giornate trascorse assieme. Ogni volta abbiamo scoperto nuovamente cosa voglia dire sottomissione e soprattutto piacere nello sperimentare determinate sensazioni. Questo è un dettaglio che non dovete assolutamente sottovalutare e che ci rende uniti come non mai.

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