Per tutte le nuove scoperte vi è sempre una prima volta, così come per le esperienze che tutti noi facciamo.
Anche nel mondo delle transessuali vi è stata la prima persona che decise di optare per il cambio di sesso. Il suo nome è Einar Wegener, conosciuta anche come Lili Elbe, artista danese che è entrata nella storia mondiale per essere stata la prima persona a sottoporsi agli interventi chirurgici per la riassegnazione del sesso.

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La breve storia di Einar Wegener

Einar Wegener, nome di nascita di Lili Elbe, nacque nel 1882 in Danimarca e la sua infanzia rimane ancora oggi sconosciuta. In quel periodo infatti le persone comuni difficilmente passavano alla storia per comportamenti nella norma.
Compiuti i 22 anni, Einar Wegener conobbe Gerda Gottlieb, una giovane pittrice francese, la quale rimase affascinata dal danese al punto tale che, dopo pochi mesi dall’inizio della loro relazione, i due decisero di sposarsi.

Inizialmente, secondo quanto raccontato dagli storici che approfondirono le vicende, la coppia viveva una relazione molto semplice. Spesso i due, grazie alla fama di Gerda, venivano visti passeggiare per le strade di Parigi mano nella mano e in atteggiamenti da vera coppia di marito e moglie.



Con il passare del tempo, però, la coppia divenne sempre meno presente e sopratutto Einar decideva di lasciare sua moglie sempre da sola.
Questo suo atteggiamento aveva reso molto sospetta la donna dato che anche i rapporti intimi erano diventati sempre meno frequenti.
La pittrice decise poi di separarsi da suo marito quanto lo vide vestito completamente da donna. Per l’artista francese questo fu un vero e proprio colpo di scena dato che sospettava che suo marito la tradisse ma non che fosse omosessuale.
Ovviamente la notizia non divenne mai pubblica, come se i due si fossero messi d’accordo per evitare ripercussioni nella loro vita privata e pubblica.
Dopo la relazione con la pittrice, la vera sessualità di Einar iniziò a prendere piede.

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La nuova vita di Einar

Proprio durante il 1912, anno del termine della relazione con la pittrice francese, Einar iniziò a vivere maggiormente libero la sua reale identità sessuale.
L’uomo, che decise comunque di rimanere a vivere a Parigi, conduceva una sorta di doppia vita. Nell’ambito lavorativo infatti rimanere sempre Einar, ovvero l’uomo che si recava a lavoro senza dare segni di un’identità sessuale diversa da quella degli altri uomini. Per le uscite private invece Einar decise di assumere l’identità di Lili Elbe.

Per evitare che la sua vita privata potesse essere messa a repentaglio e che determinate ripercussioni potessero anche danneggiare la sua vita lavorativa, Einar decise di creare un vero e proprio alter ego per Lili. La spacciava per sua cugina che proveniva dalla Danimarca e che aveva un sogno nel cassetto, ovvero diventare una vera e propria artista nota in tutto il mondo.

Attorno agli anni 20 e 30 del XX secolo Einar lasciava sempre più spazio a sua cugina Lili. Lei si esibiva presso i diversi locali di Parigi, riuscendo anche a riscuotere un discreto successo. Mai nessuno però si pose una semplice domanda che, probabilmente oggi tutti ci porremmo: come mai Einar e Lili non erano mai assieme?

Durante quegli anni Einar veniva aiutato dalla sua ormai ex moglie e da un gruppo di amici ai quali aveva deciso di confidare questo suo segreto, ovvero che voleva essere una donna a tutti gli effetti.
Anche loro, per evitare che la vita di Einar potesse essere messa a repentaglio, dato che il grado di tolleranza verso i travestiti non era di certo come quello dei nostri giorni, il gruppo di persone caro a Einar faceva tutto il possibile per mantenere celata la doppia identità dell’uomo. Lui ovviamente riusciva a riscontrare i maggiori successi proprio vestendo i panni di sua cugina Lili.

Le operazioni di Lili Elbe/Einar

Nel 1930 Einar decise di uscire definitivamente allo scoperto, dichiarando la sua intenzione di cambiare sesso.
Questa notizia fece un enorme scalpore, dato che nel mondo della chirurgia questo genere di interventi erano appena ideati. Si trattava solamente di una fase sperimentale che comportava diversi rischi.

Ma Einar, ormai stanco di dover vivere una vita da pittore che sembrava non appartenergli, era convinto del fatto che quella semplice operazione gli avrebbe permesso di cambiare totalmente vita. E soprattutto di non doversi nascondere ancora, situazione che nel lungo periodo iniziava a pesargli parecchio.

Proprio per questo motivo lo stesso Einar decise di recarsi in Germania del dottor Magnus Hirschfeld. Decise così di sfruttare le nuove scoperte in campo medico chirurgico di questo.

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La prima operazione, avvenuta nel 1930, comportava l’esportazione dei testicoli. Procedura che venne svolta senza alcuna complicanza da parte del medico tedesco. Il dottore venne aiutato dalla sua fidata squadra di esperti assistenti che lo aiutarono a svolgere quello che ancora oggi viene definito come il primo intervento per l’asportazione di una parte dell’organo sessuale maschile.

A questa prima operazione, dopo circa due mesi, ne seguì una seconda. In questo caso, sempre operato dal dottor Magnus Hirschfeld, Einar decise di farsi asportare completamente il pene.

Il medico, anche questa volta, fu in grado di accogliere la richiesta del danese. Da quel momento quindi fu il primo uomo a entrare nella storia per aver superato in maniera brillante i due interventi.
Ma lo stesso paziente sembrava non essere affatto felice dei risultati fino a quel momento ottenuti. Pur essendo senza genitali maschili infatti, non si sentiva ancora una donna completa.
Trascorsero diversi mesi prima che Einar decise di trasformarsi in Lili Elbe anche per quanto concerne l’aspetto sessuale. Il danese decise di farsi trapiantare due ovaie in quanto, il suo sogno, era quello di avere e partorire dei figli e non di doverli adottare.

Questa terza operazione, al contrario delle due precedenti, si rivelò essere abbastanza complicata. L’esito, questa volta, fu negativo.
Einar, dopo poche settimane, iniziò a sentire dei forti dolori provenienti dal basso ventre maschile e questo non fece altro che rendere la situazione maggiormente complicata. Lili Elbe, come ormai aveva iniziato a farsi chiamare anche dai propri amici e parenti, dovette quindi tornare presso la clinica del dottor Magnus Hirschfeld. Quest’ultimo si accorse che questo intervento stava danneggiando l’intero organismo della trans.



La presenza delle ovaie e i continui interventi avevano, infatti, abbassato notevolmente le difese immunitarie di Lili che, pertanto, dovette rinunciare alle sue ovaie.
Queste le vennero asportate d’urgenza dato che l’organismo di Lili le stava rigettando e lasciar scorrere ulteriore tempo poteva essere fatale per la trans danese.
Per la precisione, la prima trans nella storia dovette sottoporsi a due interventi separati per la rimozione delle ovaie. Questo fece ulteriormente scalpore in un periodo durante il quale questo genere di interventi non venivano nemmeno pensati e il cambio del genere veniva visto come procedura tutt’altro che sicura.

Proprio la stampa danese e quella tedesca, cogliendo la palla al balzo, decisero di analizzare con maggior cura l’intera situazione che vedeva come protagonista Lili Elbe. Le interviste e gli scritti in merito alla sua storia iniziarono a diffondersi con grande rapidità.

Le voci della prima persona che aveva voluto fare il cambio di sesso non passò inosservata nemmeno dal monarca danese Cristiano X. Egli, sentendosi obbligato a doversi esprimere in merito alla situazione, decise di compiere un atto che oggi verrebbe definito come normale se praticato dagli attuali politici.
Il re di Danimarca decise di acconsentire e dare il permesso a Lili per le varie operazioni successive che aveva intenzione di svolgere per portare a termine la sua trasformazione, ovvero per il cambio di sesso.

Inoltre lo stesso monarca decise anche di annullare il precedente matrimonio di Einar Wegener. Era come se l’uomo non si fosse mai sposato quindi, permettendogli di essere completamente libero.
Da aggiungere anche un ulteriore fatto che, al periodo, destò non poco scalpore: il re Cristiano X decise di aiutare Lili nella creazione della sua identità come cittadina danese e mondiale. Per tale motivo fece in modo che alla trans venissero recapitati i suoi documenti d’identità, in particolar modo il passaporto che le permetteva di viaggiare in tutto il mondo senza alcuna difficoltà.



Lili, per terminare la sua trasformazione in donna, decise di sottoporsi a un ultimo intervento. Era quello relativo alla creazione di una vagina artificiale, sprovvista di ovaie.
Anche questo intervento fu oggetto di diversi articoli di giornali che si susseguirono negli anni e che fecero in modo che Lili Elbe divenne una donna a tutti gli effetti, visto che la sua precedenti identità come Einar venne completamente cancellata.

La nuova vita di Lili e il decesso

Rinata come Lili, la trans riuscì anche a trovare un uomo con il quale sposarsi e andare a vivere in Marocco.
La relazione di Lili ebbe, però, vita breve. Lo stesso vale per quella di Gerda, che nel frattempo aveva trovato un compagno italiano con il quale convogliare a nozze e anche per lei la relazione ebbe una vita breve.
Lili, dopo l’operazione per la creazione dell’utero e la sua “installazione” sul corpo, iniziò nuovamente a sentirsi male. La trans decise quindi di evitare grossi sforzi recandosi presso i locali dove veniva riconosciuta come artista affermata.

Poco tempo dopo questa operazione, il corpo di Lili iniziò a rigettare quell’intervento e ancora una volta a intervenire fu il dottor Magnus Hirschfeld. Questo però non riuscì a trovare rimedio per evitare che Lili potesse peggiorare.
Conscia del fatto che la sua vita stava lentamente volgendo al termine, Lili decise di tornare in Danimarca dove la sua vita si spense.
Era il 1931 quanto Lili Elbe, nata come Einar Wegener, esalò il suo ultimo respiro, probabilmente dovuto proprio a causa dell’ennesimo rigetto del suo corpo dopo la quinta operazione per il cambio del sesso.

In un primo momento si pensava che la causa del decesso fosse dovuta alle troppe e costanti operazioni alle quali Lili si sottopose per diventare donna a tutti gli effetti.
Attualmente, invece, si parla di un‘operazione finale svolta con poca cura nei confronti della prima trans nella storia dell’umanità, cosa che comportò la sua morte.

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