Il Movimento Trans e la sua comunità hanno bisogno di raccontarsi e per farlo hanno bisogno di uno spazio. Proprio per questa esigenza di narrazione è nata la campagna social Guardami.

Qui è possibile scegliere termini e rappresentazioni in nome della piena autodeterminazione di ciascuna persona. Attraverso le proprie immagini e le proprie parole, tutti possono aderire. “Dai Moti di Stonewall a oggi ci hanno mess* da parte. Hanno sempre scelto di parlare per noi ma siamo stat* noi a costruire la loro strada” si legge sulla pagina di Guardami.

Per partecipare a questa campagna basta mandare una foto e un testo, che può essere un racconto, una richiesta, un pensiero, un bisogno o un appello, positivo o negativo. La foto richiesta è un selfie o comunque uno scatto a mezzobusto o in primo piano, con sfondo bianco, tenendo in mano un cartello con scritto #GUARDAMI. Una volta inviato il tutto verrà visionato dagli amministratori che poi procederanno con la pubblicazione.

Oltre a creare e dare voce alla comunità trans, come dichiarato questa iniziativa ha un importante significato politico. “La speranza è che ne nasca un documento collettivo e, perché no, un manifesto di movimento.

Guardami” rivendica la pagina che lancia il progetto “è l’idea base di una campagna che vuole spingere l’osservatore a farsi davvero padrone e artefice del proprio sguardo. È una campagna di visibilità e rispetto verso la comunità Trans, non binaria, non conforming e intersex.” La campagna è presente su Facebook e Instagram. Inoltre si può comunicare anche attraverso la mail campagna.guardami@gmail.com .

Ecco il primo post pubblicato nella pagina Facebook di Guardami:

Guardami,
Sono quella persona che viene umiliata anche quando muore.
Che viene considerata una minaccia per la società, per avere un nemico da incolpare.
Sono un oggetto sessuale.
Guardami
Ho pensieri
E rabbia
Ed un corpo intoccabile
Diritto alla salute
Diritto al lavoro
Diritto alla casa
Diritto di occupare gli spazi
Diritto alla vita
Diritto all’identità

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