I temi che toccano la comunità LGBT+ stanno entrando sempre di più nei dibattiti pubblici e spesso lo fanno attraverso la lente dei diritti e della legge. Dalle unioni civili ai trattamenti in carcere, dall’omogenitorialità alla gestazione per altri passando per le richieste d’asilo di persone LGBT+, le questioni si affollano intorno alle norme che regolano, o in alcuni casi non regolano tantissimi aspetti che rientrano nella quotidianità.

E allora, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, ha deciso di dar vita a un corso sperimentale, per ora unico nel suo genere. Creato per provare a fornire ai propri studenti gli strumenti per confrontarsi con questi scenari, ha da poco aperto le iscrizioni. Si tratta infatti del primo corso seminariale interamente dedicato al diritto LGBT+. Un’iniziativa audace che si aggiunge a quella di un paio di anni fa che ha fatto molto parlare. Il corso di allora era sulla storia dell’omosessualità ed era tenuto da Maya de Leo. Sarà proprio lei, con un contributo, ad inaugurare il nuovo corso di diritto dopo i saluti del Rettore Stefano Geuna.

La prima lezione sarà il 22 febbraio e proseguirà con altre dieci lezioni. Sarà rivolto alle studentesse e agli studenti del quarto e quinto anno del Corso di Laure Magistrale a Ciclo Unico di Giurisprudenza. Dopo una relazione finale i sessanta partecipanti (i posti iniziali erano quaranta ma sono stati aumentati per la grande richiesta) riceveranno tre crediti. Gli organizzatori hanno organizzato il tutto sfruttando la didattica a distanza dicendo: “per quanto la didattica in presenza sia insostituibile, in questo caso l’online ci ha consentito di creare un corso che prevede l’intervento di alcuni tra i massimi esperti in Italia per quanto riguarda il diritto LGBT+”.

I nostri studenti toccano questi argomenti nelle varie materie ma finora non era previsto un loro approfondimento unitario e globale” spiega Antonio Vercellone, assegnista di ricerca in diritto privato. Lui, insieme a Marco Pelissero, ordinario di diritto penale, hanno organizzato il corso. “Nelle varie università italiana ci sono stati molti incontri e convegni aperti agli studenti su questi temi. Questo però è il primo corso integrativo interamente dedicato nell’ambito di un corso della laura di giurisprudenza. Torino si conferma così un ateneo aperto sulla questione dei diritti.

È vero infatti che le iniziative universitarie che affrontano questi aspetti non mancano. A Pisa, oltre che a Torino, ci sono corsi dedicati al rapporto tra diritto e genere; laboratori applicativi si sono tenuti nell’ateneo trentino; alla Sapienza le associazioni studentesche hanno organizzato incontri; all’Università di Milano-Bicocca la professoressa Roberta Dameno del corso di Sociologia del diritto dedica parte del programma alle tematiche relative al mondo LGBT+. Questi sono solo alcuni esempi che ci fanno capire che gli sforzi dal punto di vista accademico non mancano. Speriamo che l’iniziativa torinese possa essere d’ispirazione per nuovi e interessanti sviluppi in tutto il Paese…e nel mondo!

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