Una vittoria, o meglio una rivoluzione! Così è stata definita da Arcigay la decisione di AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco di inserire i farmaci necessari al cambio sesso nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. A entrare a far parte di queste categorie saranno quindi tutti i medicinali usati nella terapia ormonale per la virilizzazione di uomini transgender o la femminilizzazione di donne transgender, ossia tutti i medicinali per la terapia ormonale sostitutiva (Tos). Il tutto è previsto da due determine proprio dell’AIFA che sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale e entrate in vigore a inizio mese.

La prima determina tratta i farmaci usati nel processo di virilizzazione di uomini transgender, previa diagnosi di disforia di genere/incongruenza di genere formulata da una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata. Questo quindi comporta che l’accesso alla terapia per i farmaci usati per il passaggio da donna a uomo (testosterone, testosterone undecanoato, testosterone entantato, esteri del testosterone) sarà gratuita solo dopo una diagnosi FtoM.

La seconda determina riguarda invece la terapia per il passaggio da uomo a donna. I farmaci quindi sono estradiolo, estradiolo emiidrato, estradiolo valerato, ciproterone acetato, spironolattone, leuprolide acetato e triptorelina. Anche in questo caso, la terapia sarà gratuita solo dopo una diagnosi, ovviamente però MtoF.

È previsto inoltre che per i soggetti minorenni serva il consenso al trattamento di entrambi i genitori o da altri tutori secondo le normative attuali sui minori.

La notizia arriva insieme alla delibera della Regione Emilia-Romagna che determina di fornire gratuitamente le terapie ormonali alle persone che intendono cambiare sesso. Marco Tonti, coordinatore di Arcigay Emilia-Romagna, parla di “rivoluzione nazionale e regionale. Questa decisione mette fine a un’epoca di arbitrarietà nella somministrazione di questi farmaci vitali. Rinforza inoltre i principi di parità e rispetto delle persone. Ci auguriamo che questi rimangano criteri basilari per il futuro. La decisione dell’AIFA finalmente valida il termine transgender nella terminologia ufficiale e contribuisce a superare una situazione normativa. Questa considera ancora purtroppo la chirurgia il punto di riferimento principale.

Anche e soprattutto durante una difficile emergenza sanitaria” continua Tonti “il mondo non si ferma. Le persone trans non possono e non devono essere lasciate indietro come vittime sacrificali. Non si può negare loro l’accesso a farmaci essenziali per la vita e la sopravvivenza, ora quindi sono garantiti a tutti!“.

I farmaci quindi potranno essere ritirati nelle farmacie ospedaliere sia durante il periodo di cosiddetta transizione, sia successivamente, insomma per tutta la vita.

Nonostante le polemiche e a prescindere dalle esigenze dettate dalla pandemia, possiamo affermare che questa decisione è una vittoria per i diritti civili e una misura di civiltà.

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