Martedì 6 novembre, nel ridotto del cinema Modernissimo di Napoli, è stata proiettata la prima assoluta
del film documentario IL SEME DELLA BELLEZZA da un’idea di Stefania Zambrano.
Il film documentario della durata di circa un’ora si snoda attraverso il racconto, frutto dell’intervista di Stefania Zambrano, ai vari protagonisti.

Docu-film il seme della bellezza
La Zambrano tiene per mano i protagonisti ed insieme si addentrano nelle quattro parti del racconto: LA SCOPERTA, LA TRA(N)SFORMAZIONE, LA STRADA, L’AMORE.
In ordine di comparizione abbiamo Madame Veruska, Regina Satariano, Sara Finizio, Fabiana Alves, Esmeralda Cerasoli, Don Gianni di Marzio e Angela.
Il film, oltre ad un percorso psicologico degli avvenimenti, è un viaggio attraverso l’Italia dei segreti più intimi. Parte da Bologna ed attraverso Marche ed Abruzzo giunge a Napoli, dove riparte per la Sicilia.
Dall’isola si ritorna a Napoli per rientrare a Bologna, attraverso la Toscana, con una sosta a Pisa.
Le quattro parti del racconto diventano, sapientemente guidate dalla Zambrano, gli scrigni che contengono l’anima e le esperienze dei protagonisti.

IL SEME DELLA BELLEZZA, il film documentario
Il documentario ha un indirizzo fortemente comunicativo ed intende mettere a contatto “il mondo altrui” con il mondo trans gender, evidenziando il cammino di sofferenza che lo contraddistingue.
Dunque, rompe il luogo comune dell’allegra felicità che accompagna la trans e rivela quanto sia costato, in termini di fatica psichica e fisica o dolore, quel sorriso che viene donato.
Ci sono lacrime e sorrisi, tutti autenticamente veri, perché non ci troviamo di fronte alla finzione cinematografica, ma alla rappresentazione della cruda realtà.

IL SEME DELLA BELLEZZA, il film documentario
Non ci sono attori, ma come detto, protagonisti che si raccontano, mettendo a nudo con incredibile coraggio le parti più segrete ed intime della propria personalità.
Il filmato inizia con la parte titola “La Scoperta” e non fa riferimento al momento in cui i protagonisti hanno sentito che mancava loro l’identità del corpo con la propria sessualità, ma al momento in cui “gli altri”, spesso i genitori, hanno colto questo aspetto.
La scoperta è sempre drammatica, sovente traumatica per i familiari, con reazioni al limite dell’assurdo.
La scoperta dà luogo a repulsioni o comprensioni, il più delle volte assoggettate all’ipocrisia.

C’è poi “ La tra(N)sformazione”, in cui il protagonista comincia ad avvicinare il proprio corpo alla propria identità ed è il momento di maggior gioia del racconto, perché in esso emerge la soddisfazione dell’affermazione.
E’ il trionfo della volontà, dove più aspro è stato il percorso e maggiore l’esultanza per il successo raggiunto.
“La strada” segna la punta più drammatica dell’intero filmato, con il bisogna che diventa un coltello sotto la gola dei protagonisti.

IL SEME DELLA BELLEZZA, il film documentario
Il bisogno economico ed anche affettivo portano al percorso della prostituzione, dove si aprono le gabbie a belve di ogni sorta; c’è degrado, paura, violenza, odore di morte e disperazione.

Infine, “L’amore”, che parrebbe portare momenti di felicità assoluta, ma anche qui ci sono mille problemi e tormenti. Anche perché per coloro che hanno fatto determinate scelte nulla è facile.
L’amore diventa difficile, per talune impossibile, per altre improbabile. Tutto questo in un susseguirsi di immagini veramente difformi tra di loro.
Il senso del filmato lascia allo spettatore il sapore amaro di quanto sia difficile la vita di una trans. Trasmette insomma all’esterno concetti e visioni che demoliscono tanti luoghi comuni.

Le musiche di Luigi Pignalosa, accompagnano magistralmente i racconti, evidenziando nell’arte degli strumenti impiegati la drammaticità o la gioiosità degli accadimenti.

IL SEME DELLA BELLEZZA, il film documentario
Il montaggio di Raffaele Canciello e Giovanni Greco dosa sapientemente gli interventi dando una chiara comprensione degli avvenimenti narrati e dei concetti che si vogliono sottolineare.

L’intero filmato è stato realizzato grazie alla produzione di Piccole Magazzine Tv. da I TRASGRESSIVI e PICCOLE TRASGRESSIONI, gentilmente concessi dalla NIGRELLI ANTONINO Srl, che ha fornito il cameraman Christopher Nigrelli e la consulenza di Mirco Gallerani.

Insomma non ci resta che attende di vedere questo docufilm in tutte le sale!

Guarda intanto il trailer qui: