Le mie esperienze trans con persone del mio stesso sesso ma appartenenti ad un’altra identità di genere, si verificò per la prima volta quand’ero ancora molto giovane e ancora non si parlava così tanto di queste persone: non c’erano ancora tutte le informazioni che circolano oggi e non conoscevo il loro mondo perciò si è trattato, nel corso del tempo, di scoprire piano piano questo universo e imparare a capirlo.

Esperienze Trans: come tutto è iniziato

Ho voluto fare un racconto delle mie esperienze trans, di cui parlerò tra poco, per spiegare le difficoltà che possono capitare all’inizio, com’è successo a me e per illuminare su come queste possono essere superate e godere delle avventure.

All’inizio non è stato affatto semplice, spesso mi ritrovavo a chiedermi se per caso non fossi omosessuale e se desiderassi dunque andare a letto con un uomo: non sono mai stato di mentalità chiusa e se così fosse stato, lo avrei accettato molto probabilmente, ma scoprii che così non era, che c’era qualcos’altro ad attirarmi verso questa sfera del sesso e appresi che non era anomalo o che fosse un modo come un altro per celare l’omosessualità, era una cosa totalmente diversa che andava affrontata per quella che era.

Vorrei dunque condividere la mia esperienza, nel caso in cui questa possa essere utile a dipanare la nebbia nella quale sembra di cadere quando si scopre l’interesse per le transessuali e spiegare come io sono riuscito a stare tranquillo con la mia sessualità e a godere appieno di queste esperienze trans.

Katiusha, la mia prima donna trans

La prima volta, appunto, ero appena ventenne quando mi capitò di avere la prima delle mie esperienze trans: ero ad una festa con amici benestanti, di quelli che conoscono persone di tutto il mondo e uno di loro, molto probabilmente con l’idea di farmi uno scherzo, mi presentò Katiusha, una ragazza che proveniva dall’Europa dell’Est.

Forse la presentazione sarà stata fatta con l’idea di un tiro mancino ma entrambi ci trovammo subito bene, Katiusha amava il bird watching come me e la pesca subacquea: entrammo subito in sintonia e io mi sentivo irresistibilmente attratto da quel suo corpo perfetto che sembrava scolpito: aveva la mascella squadrata ed era un particolare che sortiva l’effetto di eccitarmi moltissimo.

Finita la festa mi offrii di riaccompagnarla a casa e lei accettò di buon grado: durante il tragitto mi lasciai andare a diversi complimenti perché effettivamente era la donna più appariscente della serata; Katiusha aveva una corporatura molto definita ed un’altezza che doveva raggiungere almeno il metro e ottanta perciò le chiesi che sport facesse mentre fumavo una sigaretta nello spiazzo in cui avevo parcheggiato l’auto.

Mi rispose, senza molti giri di parole, che non praticava alcuno sport: originariamente, infatti, era un uomo.

Ricordo che rimasi perplesso, non lo avrei mai immaginato, più che altro per la mia scarsa conoscenza di persone in transizione; lei mi guardava dritto negli occhi, studiando la mia reazione.

Dal canto mio ero troppo attratto da lei: c’era qualcosa che mi spingeva a continuare quella conversazione e sperare di riuscire a combinare qualcosa prima di riaccompagnarla a casa.

Ero molto curioso però e le chiesi cosa significasse precisamente: lei mi raccontò che sin da bambino si sentiva appartenente al genere femminile.

Le dissi allora che probabilmente era gay ma lei rise di gusto e mi rispose che non c’entrava assolutamente nulla: un gay è perfettamente a suo agio col proprio genere, si sente perfettamente inserito nella dicotomia maschio/femmina ma desidera sessualmente e sentimentalmente un ragazzo come lui; per le trans non funziona così.

Le persone transessuali si sentono umiliate dal dover interpretare un ruolo che ci si aspetta che interpretino non sentendolo proprio, odiano dover mostrare qualcosa che in realtà non sono e quando incominciano la terapia ormonale iniziano a respirare come se fosse la prima volta, si respira un’aria di libertà.

La storia era molto interessante e lei sapeva ben raccontare, perciò ne approfittai per chiederle come avesse cominciato la transizione: mi spiegò che era ancora agli inizi, infatti un bel giorno disse di non farcela più, non voleva solo sognare ed invidiare la sorella che poteva imbellettarsi senza problemi, voleva anche lei dei capelli lunghi e degli abiti aderenti.

Incominciò a prendere i vestiti della sorella, quelli più larghi e ad indossarli per uscire la sera in città che non fossero quella in cui abitava, almeno in un primo momento: poco alla volta prese confidenza con quel nuovo status d’inebriazione, imparò a truccarsi perfettamente e a portare un seno posticcio.

Successivamente decise di prendere in pugno la situazione e dire tutto alla famiglia, la quale in un primo momento rimase sbigottita ma inaspettatamente reagì bene e protessero la sua natura.

Quella fu anche l’epoca in cui cominciò la terapia psicologica e la cura ormonale, che costituivano l’inizio della transizione: nel momento in cui stavamo parlando, aveva fatto alcune operazioni ma non quella principale, la quale, diceva, non voleva farla perché preferiva lasciare le cose così com’erano; a quella rivelazione sentii una piccola scossa provenire dalle mie parti basse; sapere che quella donna così maestosa aveva un pene, inspiegabilmente mi stava eccitando.

Glielo dissi e lei, col suo bel sorriso angelico e lo sguardo malizioso, mi confessò che molti uomini provavano le mie stesse sensazioni con quella rivelazione; mi mise una mano sulla coscia, nella parte alta e sussurrandomi all’orecchio mi chiese perché non la riaccompagnassi a casa, finalmente.

Durante il tragitto finale ero molto nervoso: come ho detto, non avevo mai avuto esperienze trans e da una parte ero estremamente eccitato, dall’altra mi chiedevo cosa stessi facendo, se davvero avessi il coraggio di andare a letto con quella persona.

Non sono mai stato il tipo però da tirarmi indietro davanti a situazioni inaspettate, soprattutto sotto il profilo sessuale: l’eccitazione che sentivo era uno stimolo più che sufficiente per proseguire in quell’avventura.

Una volta a casa, mi resi conto di non sapere come approcciarmi ma lei aveva sicuramente già avuto esperienza in merito: mi fece rilassare e cautamente iniziò a massaggiarmi, spostando le mani in zone sempre più intime, fino a quando non si accorse che ormai ero in completa erezione senza che mi avesse toccato direttamente.

Continuò a fare tutto lei, mi sbottonò la camicia e al momento opportuno iniziò a farmi del sesso orale: fu un’esperienza travolgente, come non l’avevo mai vissuta; avevo già avuto delle esperienze sessuali con donne ma le esperienze trans sono completamente diverse, i miei sensi erano tesi a recepire ogni singolo solleticamento.

Katiusha si accorse del fatto che mi piaceva parecchio che mi toccasse ma che non mi sentissi di contraccambiare le attenzioni: adoravo baciarla, percorrere con le mani le sue linee, palparle il seno fantasticamente verosimile ma non riuscivo ad andare più giù con le mani.

Dopo quell’episodio ci vedemmo altre volte e pian piano riuscii a sciogliermi con lei, provavo finalmente la curiosità di vederla nuda e ammirare per intero le sue forme; lei si sentiva appagata e mi accorgevo che anche la sua femminilità in qualche modo aumentava: era incredibile del resto, la osservavo e difficilmente ci si poteva ricordare la sua natura originaria.

Era femminile nel modo di parlare, nel modo di muoversi e anche nel modo in cui faceva sesso, forse proprio questo mi faceva arrapare moltissimo quando stavo con lei, mi stuzzicava trovare queste caratteristiche in lei che però aveva un fisico quasi maschile. Mi dispiacque tanto quando poi dovemmo separarci.

Tra le esperienze trans che ho avuto, quella fu molto importante per me sotto diversi punti di vista: innanzitutto mi nacquero molte domande ed entrai in uno stato confusionario, infatti mi chiedevo se per caso non fossi gay.

Provai ad approcciarmi dunque a degli uomini, per vedere se anche con loro potessi provare le stesse sensazioni avute con Katiusha ma così non fu perché trovavo che l’odore maschile mi desse fastidio, il raschiare della barba contro il mio viso ugualmente e il modo di fare e di toccare tipicamente maschile pure.

Non erano dunque gli uomini ad attirarmi, così ripresi ad andare con le donne e accantonai l’accaduto.

La mia passione giovanile diventa la normalità

La seconda delle mie esperienze trans avvenne qualche anno più tardi: era un periodo in cui lavoravo moltissimo e non avevo mai il tempo di staccare e divertirmi un po’, perciò non riuscivo a conoscere ragazze.

Dopo qualche tempo, saturo di quella situazione, decisi di andare a visitare quei siti in cui vengono pubblicati annunci erotici.

Pensai di contattare una ragazza brasiliana le cui foto erano veramente incredibili e al solo guardarle sentivo di volerla: Carmen fu da subito disponibile e ci accordammo per incontrarci.

Quando ci vedemmo, mi resi conto che non si trattava della solita entraÎneuse: le forme che si potevano intravedere dal vestito bianco attillato e il rigonfiamento sul collo non lasciavano spazi a dubbi che si trattasse di una ragazza trans.

Ero contento di conoscere qualcuna ma in quel momento si materializzò il ricordo di Katiusha e tutti i miei sensi si attivarono: dentro di me decisi che quella volta non avrei fatto il ragazzino e sarei andato fino in fondo.

Avrei fatto sesso con quella ragazza e avrei finalmente capito appieno come fosse stare con una donna trans.

Portai Carmen in un locale dove potemmo parlare tranquilli: lei mi chiese se sapessi che si trattasse di una transessuale quando l’avevo contattata e io sinceramente le risposi di no, che avevo visto le sue fotografie sul sito e che mi era sembrata bellissima, tutto qua; lei sembrò stranita da questa mia confessione così mi chiese se avessi già avuto altre esperienze in passato o se invece fosse la prima volta: le dissi di si, che ero già stato con una transgender ma che non avevo mai avuto rapporti completi, perciò, le dissi ridendo, avrebbe dovuto trattarmi come un novellino e lei, sempre ridendo, mi rispose che non c’era alcun problema, infatti anche altri uomini venivano da lei per la prima volta e sapeva cosa fare.

Avevo prenotato una stanza in un albergo poco distante perciò, dato il clima di tranquillità instauratosi da subito, appena terminato ci recammo là; anche in quell’occasione fu lei a prendere in mano l’iniziativa: lasciai che mi toccasse dappertutto e che mi denudasse; poi incominciò a fare un piccolo spettacolino con sottofondo musicale nel quale si tolse i vestiti: era molto sensuale e mi eccitai fin dal principio.

Avevo davvero voglia di toccarla e di farla mia, così mi unii in una sorta di balletto con lei e iniziammo a scambiarci erotiche carezze finché anche lei restò senza vestiti: era fantastica, mi sentivo attratto sia dai suoi seni sia dal suo pene in erezione, non particolarmente grande di dimensioni; glielo toccai e lei sorrise facendo la stessa cosa: ci masturbammo in piedi mentre mi perdevo nel suo viso truccato.

La feci reclinare sul letto in modo da avere il suo culo alla giusta altezza e con un paio di colpi le entrai dentro; iniziai ad alternare penetrazione e masturbazione, fermandomi solo quando lo vidi esplodere in una pioggia bianca.

Ne approfittai per odorare il profumo della sua pelle che cambia inequivocabilmente dopo che si è raggiunto l’orgasmo e percepii che sapeva di fiori.

Dopo esserci fatti la doccia e aver continuato a perlustrare i nostri corpi sotto il getto dell’acqua calda, ci fumammo una sigaretta seduti in balcone e Carmen mi disse che ero fuori dal comune perché si vedeva che avevo già avuto esperienze trans; sorrisi e le dissi che semplicemente mi piaceva: stavo realizzando in quel momento che mi piaceva scopare con le donne in transizione, mi eccitava da morire l’idea che fossero stati uomini e che adesso esprimessero il loro essere femminile; mi piaceva il loro corpo, il loro odore e come riuscivano a prendersi cura di me in maniera superba, esperte dei segreti maschili.

Rividi altre volte Carmen prima che decidesse di ripartire per il Brasile: fu una delle esperienze trans più inebrianti della mia vita e non ebbi alcuna difficoltà ad accettare questa mia caratteristica, ad essere insomma tranquillo con me stesso.

Una persona che invece conoscevo, al contrario, non riusciva proprio a darsi pace: la situazione era più delicata rispetto alla mia, lui infatti aveva una relazione stabile con una trans e non riusciva a viversela serenamente.

Lei era bellissima e nessuno avrebbe detto facilmente che si trattava di un uomo in precedenza, eppure nonostante fossero felici insieme, il peso del giudizio di una società non libera interferiva notevolmente sulla loro storia.

Altre persone, infine, con le quali mi confidai e con me si confidarono, mi dissero di essere anche loro inclini alle esperienze trans ma non riuscivano a viversela con la tranquillità che ostentavo io mentre raccontavo delle mie ultime avventure: non sono mai riuscito a capire quale forza tanto potente potesse impedire di essere felici con sé stessi solo perché attratti dalle persone transgender.

Conclusione

Ho voluto raccontare le mie personali esperienze trans vissute fino ad ora perché penso che all’inizio provare attrazione per le persone in transizione possa effettivamente risultare sconvolgente, com’è successo a me con Katiusha, con la quale ho impiegato un po’ di tempo a lasciarmi andare ma una volta oltrepassata la sorpresa ci si può rendere conto che sono eccezionali.

In questi anni ho imparato numerose lezioni grazie alle esperienze trans, per esempio Carmen mi ha introdotto al mondo del sesso attivo con le transgender e anche a quello passivo: amo entrambi i generi e più le frequento più imparo segreti del mio corpo che nemmeno io sospettavo.

Ho imparato a capire la mia sfera emotiva e a lasciarmi conquistare dalla prospettiva di stare con le ragazze transessuali, accordandomi con loro in chat in modo che entrambi possiamo valutare se facciamo al caso l’uno dell’altra.

Fortunatamente la società oggi più che in altri momenti storici sta imparando ad accettare e ad apprezzare il fatto che la sessualità è fluida, non esistono etero o omosessuali, persone che amano esclusivamente un genere: esiste tutta una vasta gamma di sfumature, per questo motivo molti uomini etero si trovano perfettamente a loro agio con le donne transessuali, amano quella zona grigia dell’avere entrambe le cose in una volta sola.

Ricordo che una volta avevo un collega, il quale era un imbranato totale con le donne, non era mai stato con loro e non riusciva a convincerne nemmeno una ad uscire con lui: capii che il problema stava nel suo atteggiamento, era molto impacciato; lo invitai con me a conoscere delle ragazze trans con le quali fare un po’ di pratica e lui, da uomo intelligente qual era, capì che si trattava della mossa giusta: in breve tempo acquistò molta fiducia in sé stesso, sicuramente imparò molti segreti sulle donne che non rivelò nemmeno a me e divenne davvero bravo nella tecnica della seduzione; aveva finalmente capito cosa volessero le ragazze e il suo modo di porsi lasciava trasparire sicurezza.

Anche a questo serve avere esperienze trans, loro conoscono ciò che fa felice un uomo e ti insegnano come relazionarti ad un essere femminile: il mio consiglio è sicuramente quello di non farti scappare un’occasione simile se ti capita, solo perché credi che sia anomalo o addirittura quello di farti trascinare volontariamente in questo vortice del sesso trans, contattando in prima persona le ragazze di siti internet affidabili.